Il fondamento del metodo Bates: la fissazione centrale

Il concetto più sconvolgente del metodo Bates, quello dalla portata più vasta, le cui implicazioni secondo me ancora non si possono comprendere appieno, è il concetto della fissazione centrale. Egli era talmente convinto di questa intuizione da chiamare la propria casa editrice "central fixation". Non temo di essere smentito da nessuno se affermo che ancora oggi questo termine, semplice nella sua etimologia, viene sistematicamente sminuito, confuso, misconosciuto.

La fissazione centrale è uno stato mentale che trova un supporto per così dire fisico tramite la funzione esercitata dalla fovea centralis, una depressione posta al centro della macula lutea, sulla nostra retina. Detta zona è composta da cellule a forma di cono, strettamente compresse in un area molto piccola, all'incirca 2 millimetri per 2. Secondo la scienza moderna e secondo Bates, è solo al centro di quest'area che vi è visione nitida e man mano che ci si allontana da questo centro ideale, la visione perde nitidezza. Ne consegue che la visione nitida che abbiamo del nostro mondo è un'illusione, perché il nostro occhio vede al meglio solo una porzione piccolissima della retina.

A ciò provvede l'occhio spostandosi, con le saccadi, movimenti rapidissimi che scansionano l'ambiente e cercano di riportare al centro della fovea quanta più luce possibile. La scena del mondo esterno viene quindi ricostruita mediante la memoria e inviata ai centri visivi. Il movimento delle saccadi è tanto più efficace quanto più rapido.

Proprio per questo, ogni rallentamento o impedimento delle saccadi conduce inevitabilmente a perdita di informazioni e a conseguenti errori nella visione. Essendo movimenti comandabili dalla nostra volontà, esse possono essere rallentate anche coscientemente, con tutte le conseguenze negative che si possono immaginare. Tra l'altro, la memoria viene costretta ad un surplus di lavoro e ad un certo sforzo, che finisce per nuocere a tutte le funzioni mentali.

Quello che è però interessante, dal nostro punto di vista, è che ogni alterazione funzionale o organica dei nostri occhi viene accompagnata da una ridotta capacità di funzionamento della fissazione centrale, in grado più o meno grave, a seconda della gravità dell'alterazione e dalla reazione a livello mentale. Persino una normale e banale congiuntivite può provocare questa disfunzione. A molti sarà capitato, durante una di queste infezioni, di non riuscire a vedere bene e di essere costretti a guardare di lato, provando fastidio e lacrimazione intensa al solo tentativo di guardare dritto innanzi a sé.

Il dottor Bates sosteneva che la chiave della guarigione dai problemi di vista, sia funzionali che organici, era il ripristino di questa funzione, che veniva perseguita esercitandosi a vedere in modo naturale, rilassato e consapevole, estremamente mobile, che è poi il modo normale di vedere delle persone che sono esenti da difetti visivi. Per fare un esempio, una persona che abbia subito un'incidente stradale, dopo un certo periodo di immobilizzazione, sicuramente giusta per prevenire guai maggiori, deve ricominciare a camminare e ciò lo si fa aiutando il paziente con vari mezzi, ma soprattutto egli riprende ad usare i propri arti inferiori. Se non lo fa, non può dirsi guarito.

Ripristinare la fissazione centrale è qualcosa di semplice e complesso allo stesso tempo, richiedendo solo del tempo e una certa costanza, ma i risultati possono essere immediati e meravigliosamente illuminanti.


Postato Domenica 16 gennaio 2005 da Nicolo'



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