La fissazione centrale

Si tratta del concetto principale del metodo Bates, il più ostico da comprendere e il più rivoluzionario. In pratica, il metodo stesso si riduce al recupero della fissazione centrale, inibita non appena insorgono i primi problemi visivi. Ecco perchè essa, più che una tecnica, può considerarsi il fine ultimo da raggiungere attraverso le pratiche suggerite dal dottor Bates.

La fissazione centrale si manifesta nel riuscire a vedere al meglio il punto che si sta guardando e, per lo più, tutti i tentativi di ristabilirla volontariamente risultano inefficaci. Ciò vale per la vista da lontano, da vicino e per l'astigmatismo, ma anche per molte altre condizioni patologiche dell'occhio.

Come è capitato di verificare un po' a tutti, persino una semplice congiuntivite può danneggiare temporaneamente la fissazione centrale. Il fastidio provato infatti si concretizza proprio, oltre che nel bruciore, nel prurito o nell'intensa lacrimazione, nel non vedere bene come di solito e nell'essere costretti a guardare un po' di sbieco rispetto al normale Ciò non significa che si hanno automaticamente problemi di vista, perchè, di norma, questo tipo di infiammazione dura pochi giorni e non ha il tempo di produrre effetti deleteri sulla visione.

La fissazione centrale, in misura minore o maggiore, è sempre presente, sia negli occhi sani che in quelli con problemi di rifrazione. Tecnicamente, è tanto più perfetta tanto più si avvicina al centro, dove per centro non s'intende affatto il centro fisico dell'occhio, come molti equivocano, bensì il punto in cui si sta guardando. In altre parole, l'occhio normale guarda e vede benissimo anche se gli occhi sono girati a destra o a sinistra, in su o in giù. La fissazione centrale permette di vedere meglio dove si guarda in quel momento, a prescindere dalla posizione degli occhi e della fovea, anzi serve a sincronizzare, per così dire, gli occhi e la fovea in maniera reciproca.

L'equivoco nasce quando si pensa che per centrale s'intenda quasi una specie di bersaglio con un centro definito. E' vero che i raggi luminosi devono cadere sulla fovea centralis ma questo è un processo permesso dalla fissazione centrale che DEVE essere per forza di natura mentale, dovendo dirigere un movimento fisico.

In sostanza la fissazione centrale permette di dirigere i raggi luminosi sulla fovea aggiustando per così dire il tiro al volo, visto che l'occhio è sempre mobile per poter cogliere tutti gli aspetti dell'ambiente. E' un processo puramente mentale. e non una specie di "sguardo al centro" come potrebbe definirsi la "centralizzazione" di cui parla qualcuno.

Bates comprese di trovarsi dinanzi al fenomeno principale della visione: il più delicato nonchè influenzabile, in conseguenza della sua naturale mentale. Per non vedere, basta distogliere lo sguardo. Se si insiste nel non voler vedere, si instaura una tensione che, diventando una cattiva abitudine, rovinerà a lungo andare la vista.

Non è un rapporto di causa ed effetto, ma piuttosto una specie di reciproco rinforzo, un circolo vizioso che ormai ritroviamo in tutte le abitudini deleterie della specie umana. Quanto maggiore è la tensione, tanto più ne soffre la fissazione centrale, che rovinandosi indurrà altra tensione e così via. Questo spiega anche perchè dimostrare la presenza della fissazione centrale sia così benefico, come riscontrato dal dottor Bates e sperimentato anche da molti pazienti. L'interrompersi di un circolo malsano e la riconquista della fiducia nella propria vista è qualcosa di molto terapeutico e incoraggiante.

Esecuzione Corretta


Come detto in premessa, poichè quanto più si prova a guardare bene tanto meno si riesce, sappiamo per induzione cosa NON fare, continuare cioè a cercare di vedere bene. Ecco perchè "guardare al centro, centralizzare" è dannoso, perchè perpetua proprio quel che si deve evitare. Se si guarda male, sforzarsi servirà solo ad amplificare l'errore, questo è il primo punto da evitare.

Di conseguenza, quando si guarda qualcosa occorre cercare di pensare non tanto a vedere bene dove si sta guardando, perchè ciò aumenterebbe la tensione, ma quanto a prestare attenzione al fatto che il punto non direttamente guardato è visto peggio.

Ipotizzando che si stia guardando la parola "casa" e si voglia vedere bene la lettera "s", è inutile cercare di indurre lo sguardo sulla "s" prestando attenzione al modo in cui è percepita, in tal caso si compirà uno sforzo; meglio, molto meglio, guardare la "s" con calma e cercare di vedere peggio le "a" accanto. In tal modo, dopo un certo periodo di allenamento, la lettera "s" si staglierà così nitidamente da sembrare quasi sollevarsi dal resto del foglio.

Per allenare la fissazione centrale, occorre stimolare il movimento, in tutte le forme. Praticare quindi il dondolio lungo e quello corto, l'oscillazione delle lettere e l'oscillazione universale come descritto da Bates, facendo sempre attenzione a non fissare nulla e a mantenere tutto in movimento.

Anche la memoria risente degli effetti della fissazione e l'influenza è reciproca. Una lettera vista con fissazione centrale verrà ricordata meglio e più a lungo e una lettera ricordata meglio potrà essere vista con fissazione centrale. Ognuna può essere di rinforzo all'altra, creando, una volta tanto, un circolo virtuoso.

La visione dei caratteri microscopici, possibilmente a luce bassa, resta comunque il metodo d'elezione per il recupero della fissazione centrale. Non è infatti possibile vedere la stampa fine se non si usa la fissazione centrale.

Errori Comuni



Il termine usato da Bates, "central fixation", ha autorizzato alcuni suoi successori a coniare il termine "centralizzare", che è altrettanto infelice. Entrambi i termini, "fissazione" e "centrale", si prestano a equivoci. Non c'è niente da "fissare", nel senso di bloccare lo sguardo, e tanto meno al centro. Bates usava una terminologia medica, che già utilizzava il termine "fissazione", ma ciò ha originato fraintendimenti. La definizione più corretta e meno fuorviante è stata usata da un iscritto del nostro gruppo, quando evidenziava che il termine inglese "fixation", in relazione al verbo "to fix", poteva intendersi anche come aggiustamento, correzione, al volo, nel senso utilizzato anche da molti programmatori informatici, quando correggono velocemente i propri errori . Perchè di questo in fondo si tratta, ristabilire una corretta visione al centro di dove si sta guardando.

Nel tentativo di "fissare", molti sbagliano e vanificano i loro sforzi. Quando si esercita la fissazione centrale, con i caratteri microscopici per esempio, bisogna evitare di bloccare lo sguardo o di "centralizzarlo", esso deve essere mantenuto flessibile e sempre in movimento. In alcuni testi viene consigliato di "guardare al centro", immaginando una linea visiva che passa dal naso, o addirittura di aver attaccata al proprio naso una lunga matita... Niente di più sbagliato si poteva concepire. Un simile modo di procedere è contrario a qualsiasi evidenza. Le persone con vista normale per guardare spostano i loro occhi in tutte le direzioni. Al contrario, chi ha problemi di vista tende a spostare tutta la testa, perchè ha occhi poco mobili. Purtroppo i successori di Bates si sono spesso allontanati dai suoi insegnamenti e ciò ha prodotto l'effetto di vanificare il metodo stesso.

Non esiste una tecnica apposita per lo sviluppo della fissazione centrale, essa è il fine delle tecniche. La fissazione centrale corretta è vista perfetta. Le tecniche tendono al raggiungimento di questo stato. Quindi anche qui c'è una certa confusione. Ristabilire la fissazione centrale significa ripristinare uno stato normale della mente e degli occhi.

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