Better Eyesight - Dicembre 1929 - N. 6





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Traduzione realizzata in esclusiva per www.metodobates.altervista.org

LA CURA AD OCCHIATE ISTANTANEE

Hai difficoltà nel leggere? Quando guardi la prima parola, o la prima lettera di una frase, ti accorgi di non vedere meglio ciò a cui rivolgi lo sguardo, ma che vedi altre parole, o altre lettere altrettanto bene, o addirittura meglio, di quella che stai guardando? Noti che più intensamente cerchi di vedere e peggio è?

Ora chiudi gli occhi e riposali, ricordando un colore, ad esempio il nero o il bianco, che puoi visualizzare perfettamente. Tienili chiusi fino a quando non li sentirai riposati, o fino a quando il senso di sforzo non si sarà dileguato del tutto. Adesso riapri gli occhi e guarda, per una frazione di secondo, la prima parola, o la prima lettera di una frase. Se ti è riuscito di rilassarti, in parte o del tutto, avrai un istante di vista migliorata, o di vista nitida, e l'area che distingui al meglio diventerà più piccola.

Dopo aver aperto gli occhi per questo istante, richiudili rapidamente, ricordando ancora il colore, e tienili chiusi, fin quando si saranno riposati di nuovo. Poi riaprili per un attimo. Prosegui per un po’ con questa alternanza di riposo degli occhi e di occhiate veloci alle lettere e presto ti accorgerai di riuscire a tenere gli occhi aperti più a lungo di una frazione di secondo, senza però perdere il miglioramento visivo.

Se i tuoi problemi, invece della vista ravvicinata, riguardano quella a distanza, adopera l'identico metodo con lettere lontane. In questo modo, ti sarai dato dimostrazione del principio fondamentale della cura della vista imperfetta con il trattamento senza occhiali.

Se non ti riesce, chiedi aiuto a qualcuno dalla vista perfetta.

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L'IPERMETROPIA

del dott. W.H. Bates

E' impossibile sopravvalutare l'importanza dell'ipermetropia. Essa può insorgere subito dopo la nascita oppure può manifestarsi a dieci, venti, trenta o quarant'anni d'età. L'ottanta per cento dei problemi degli occhi derivano dall'ipermetropia, mentre il dieci per cento dei casi dalla miopia. Gli occhi normali costituiscono solo il restante dieci per cento. Questi dati sono allarmanti. All'età di quarantacinque anni o più, la maggior parte delle persone diventa ipermetrope ed è della massima importanza studiare attentamente tali casi.

Quasi tutte le persone presentano i sintomi dell'ipermetropia. Quando la vista è buona in lontananza, ciò non significa necessariamente che lo sia anche per la lettura da vicino, a distanze di dieci o dodici pollici (cm 25-30). Troppo spesso questi casi non sono trattati con la dovuta considerazione. La vista scarsa nella lettura (ipermetropia) di solito viene corretta con l'uso di occhiali da lettura, mentre la vista alle altre distanze viene trascurata.

Con la mezza età, l'ipermetropia provoca gravi disturbi oculari. Fra i più comuni ci sono il glaucoma, la cataratta e le malattie del nervo ottico e della retina. Queste brutte malattie si possono curare più prontamente allo stadio iniziale che non dopo essersi cronicizzate ed aggravate, perché, nel primo caso, la vista è solo leggermente compromessa e il trattamento curativo dell'ipermetropia riesce a prevenire anche le eventuali degenerazioni. Attualmente la cataratta e il glaucoma sono prevenuti o curati con il trattamento che cura l'ipermetropia. Andrebbe evidenziato che la cura tempestiva dell'ipermetropia consegue risultati più veloci e duraturi di un trattamento tardivo.

Oculisti o oftalmologi ritengono, quasi unanimemente, che nessun tipo di terapia possa curare il glaucoma assoluto. E' stato dimostrato che il glaucoma è determinato dallo sforzo - lo sforzo dell'ipermetropia. Quando questo sforzo è alleviato o guarito, in genere il glaucoma migliora.

Questa cura è più efficace della chirurgia o dei colliri. Solo negli ultimi dieci anni si è scoperto che il glaucoma è provocato dallo sforzo che fa insorgere l'ipermetropia e che, quando questo sforzo è mitigato, il glaucoma migliora. Ritengo che opporsi a questo semplice metodo di alleviare l'ipermetropia, che agisce anche sul glaucoma, sia un errore. Lo sforzo oculare che causa l'ipermetropia è anche all'origine della cataratta.

Si è dimostrato più volte che, in tutte le malattie degli occhi la cui causa è la vista imperfetta, l'occhio è sotto sforzo e, quando quest'ultimo viene eliminato, tutte le patologie oculari ne traggono beneficio. In assenza di sforzo oculare, pazienti dal nervo ottico atrofizzato ottengono una vista buona. Ad esempio, una paziente giunse dall'Austria per curare un'ambliopia in stato così progredito che, in un occhio, la vista era ridotta alla sola percezione della luce e, nell'altro, era dimezzata. Aveva consultato molti specialisti che, per prevenire la cecità completa, consigliavano l'intervento. La sottoposi quotidianamente, per circa due settimane, al trattamento per l'ipermetropia; terminato questo periodo, la vista in entrambi gli occhi era normale. Certamente se il trattamento per l'ipermetropia può essere così efficace, dovrebbe essere più conosciuto dai medici. Ci sono stati molti casi analoghi.

Si può dimostrare che l'atrofia del nervo ottico può essere causata dallo stesso sforzo oculare dell'ipermetropia. Il palming, il dondolio e la fissazione centrale riescono sempre a migliorare la vista, temporaneamente o in permanenza. E' interessante dimostrare che un disturbo quale l'atrofia del nervo ottico può trarre beneficio dal trattamento che allevia l'ipermetropia.

Anche i pazienti affetti da strabismo traggono sollievo dal medesimo trattamento. I pazienti ipermetropi non solo compiono un sforzo che produce strabismo convergente, in uno o in entrambi gli occhi, ma si sforzano anche di correggere le imperfezioni causate nella vista dallo strabismo stesso. Questo fatto andrebbe divulgato più ampiamente, perché tuttora molti medici ritengono che il difetto visivo dovuto all'ipermetropia sia incurabile.

Un quesito che è stato posto è quale sia il grado più basso di ipermetropia che si possa produrre. La risposta è che non ci sono limiti, non solo per il livello inferiore, ma nemmeno per i gradi più alti. In altre parole, sforzandosi, si può produrre un'ipermetropia di trenta diottrie o anche più e, per mezzo del trattamento, si può, altrettanto velocemente, ottenere una vista perfetta.

Studiando la produzione di gradi bassi o elevati di ipermetropia, è interessante apprendere le conclusioni tratte da rinomati oftalmologi. Venne chiesto ad un illustre dottore se l'ipermetropia fosse curabile. Rispose negativamente. Gli venne poi domandato: "Perché afferma che nessuno possa curare l'ipermetropia?". Replicò: "Lo so, perché non mi è riuscito e, poiché non ne sono stato in grado, nessun altro può curarla".

Per la cura dell'ipermetropia è stato raccomandato il massaggio delle palpebre. Un altro dottore affermò di essere riuscito a curare la maggioranza dei casi di ipermetropia e che, se il paziente non guariva con i massaggi, nessun altro suo collega in nessuna parte del mondo sarebbe riuscito a curarlo. Comunque, altri medici non credevano affatto che i massaggi curassero l'ipermetropia.

Poiché l'ipermetropia è così diffusa e produce tanti e differenti problemi oculari - vista imperfetta, dolore, nausea e altri sintomi nervosi in entità maggiore rispetto a quelli provocati dagli altri errori di rifrazione - è bene comprendere quanto più è possibile sulla casistica, sui sintomi, sulla prevenzione e sulla cura di essa.

I migliori metodi di prevenzione dell'ipermetropia sono l'oscillazione, la lettura della stampa minuta come i caratteri diamond, gli intervalli di palming e l'immaginazione del movimento degli oggetti fermi nella stessa, o nell'opposta direzione degli occhi. L'ultimo di questi metodi non è sempre agevole da realizzarsi. Talune persone, senza alcun giustificato motivo, sono molto refrattarie. Potranno provare, anche per giorni interi, a immaginare il movimento degli oggetti statici, senza però riuscirvi. La ragione dell'insuccesso è dovuta, di solito, alla concentrazione, al bloccare lo sguardo, al guardare fissamente gli oggetti immobili e agli sforzi per cercare di vedere.

Quando non si ottiene alcun risultato, occorre porre il dito a circa sei pollici (cm 15) dal mento, mentre si guardano oggetti in distanza e si ruota la testa da una parte all'altra, facendo attenzione a non guardare direttamente il dito. Quando il movimento del capo e degli occhi è realizzato facilmente e continuativamente, il dito sembra muoversi. Questa tecnica viene definita dondolio variabile e la maggior parte delle persone non ha alcuna difficoltà nell'immaginare il dito in movimento. L'ampiezza del movimento del dito è molto maggiore di quella degli oggetti fermi guardati a distanze di dieci, venti, quaranta piedi (mt 3-6-12) o oltre.

Un'altra ipotesi di insuccesso si verifica quando il paziente ruota la testa verso destra e contemporaneamente gira gli occhi a sinistra. E' un'esperienza molto dolorosa. Quando, praticando il dondolio variabile, non si riesce a percepire il movimento degli oggetti stazionari, si avvertono dolore acuto, nausea e altri sintomi nervosi.

Si può prevenire l'ipermetropia con molti altri metodi. Il ricordo o l'immaginazione della vista perfetta previene l'ipermetropia nell'occhio normale. La memoria della vista imperfetta è molto difficoltosa, mentre la memoria o immaginazione della vista perfetta è semplice.

Nella città di Chicago, un insegnante individuò un metodo di trattamento che preveniva l'acquisizione dell'ipermetropia nei bambini. Costui insegnava a cinquanta bambini o anche più, nell'età in cui è frequente la stanchezza. Da ciò conseguì che tutti gli altri maestri della scuola di Chicago consentirono ai loro alunni di riposarsi a intervalli ravvicinati - circa mezz'ora ogni due. Sebbene i bambini avessero tutti un'età inferiore ai dieci anni, gli si mostrarono i vari metodi di rilassamento. Fu sbalorditivo osservare quanto riuscissero a ricordare, quanto riuscissero ad immaginare e quanto le loro attività migliorassero, con beneficio per i loro occhi. Ogni tanto, in classe, si sospendevano le lezioni normali e si insegnava ai bambini come eseguire efficacemente il palming e come migliorare la propria immaginazione nel praticarlo. Si facevano disegnare immagini che essi copiavano dalla lavagna, alla distanza di venti piedi (mt 6). Dopo qualche mese, l'ipermetropia migliorò fino a guarire del tutto.

Sottoposi al trattamento un'insegnante di Long Island, per la cura del suo astigmatismo ipermetropico composto. Grazie all'impiego dei metodi di rilassamento, furono corretti sia l'ipermetropia che l'astigmatismo e la paziente conseguì una vista normale. Per mezzo della cura, fu prevenuto l'aggravarsi dell'ipermetropia. La paziente fu molto soddisfatta dei risultati e sostenne con il preside della sua scuola che, poiché l'ipermetropia era curabile, poteva essere anche prevenuta. Una proposizione negativa può non essere vera, ma, nel momento in cui si era scoperto come curare l'ipermetropia, sarebbe stato possibile anche prevenirla.

Parecchi insegnanti furono interessati e tutti coloro che portavano occhiali per l'ipermetropia guarirono grazie al palming, al dondolio o al ricordo della stampa minuta. Il preside se ne rallegrò e fece collocare una tabella di Snellen in ogni aula, con l'invito a leggerla per tutti gli insegnanti e gli allievi affetti da ipermetropia. Il primo paziente guarito avrebbe proseguito il compito.

Poiché quella professoressa non poteva sottoporre i colleghi a trattamento nelle aule, decise di curarli fuori dall'edificio scolastico. Si accordò con i docenti che erano interessati a questa cura, per insegnare loro come adoperare gli occhi nella maniera opportuna e come prevenire o guarire l'ipermetropia. Si organizzò in modo tale che ogni insegnante guarito acconsentisse a insegnare, a sua volta, ad altri professori, come curare oppure come fare prevenzione contro l'ipermetropia. I docenti di questa scuola mostrarono un interesse tale da innescare una reazione a catena, grazie alla quale moltissimi insegnanti e scolari vennero curati dall'ipermetropia. Per molti anni si è creduto che il ritardo nell'apprendimento fosse incurabile. Non sembrava giusto che ragazzi, di quindici, sedici anni o più, frequentassero le classi di bambini di dieci anni o anche meno. A questi ragazzi non piaceva lo studio. Molti si lamentavano di forti mal di testa e di altri malesseri. Marinare la scuola era frequente. Dopo aver curato il ritardo scolastico con i metodi di rilassamento, la maggior parte dei ragazzi acquistò vigore e si impegnò seriamente negli studi, con il risultato che molti fra loro si diplomarono nelle classi di avanzamento rapido.

Mi è stato riferito da molti presidi che, nelle classi di avanzamento rapido, non si è mai riscontrata vista imperfetta. Quasi tutti i casi di ritardo scolastico erano affetti da ipermetropia. E' stato dimostrato che i pazienti dalla vista imperfetta, dovuta ad una qualunque causa, erano anche soggetti a ritardo nell'apprendimento. Gli insegnanti che dedicavano, quotidianamente, un'ora o più alla cura dell'ipermetropia, si accorgevano, con grande stupore, che quasi tutti i malesseri dell'occhio e del sistema nervoso erano alleviati o guariti dallo stesso trattamento che curava l'ipermetropia.

In un anno si trovò che ventimila allievi erano tormentati da dolore, mal di testa, vuoti di memoria o vista imperfetta per l'ipermetropia. L'anno successivo, dopo aver curato l'ipermetropia, l'ottanta per cento del campione di bambini affetti da mal di testa e da altri problemi nervosi si ristabilì completamente.

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NATALE 1928

di Emily A. Bates

Nell'accingermi a scrivere il mio racconto di Natale, sono assalita dal senso di timore di poter tralasciare di evidenziare gli avvenimenti principali o di omettere qualche dettaglio importante che contribuì a fare del nostro festeggiamento di Natale, a mio parere, il migliore che abbiamo mai organizzato, o meglio dovrei dire "festeggiamenti", dal momento che se ne tennero ben tre.

Il primo ricevimento ebbe luogo qui, a New York, nello studio di un dottore specializzato nella cura di orecchio, naso e gola. Questo medico, con la sua dedizione instancabile, ha salvato le vite di molti bambini sofferenti di insufficienza respiratoria, dovuta alla difterite o ad altre patologie della laringe e della trachea. Senza dare alcuna importanza all'orario, egli è sempre pronto a rispondere ad una chiamata, anche quando gli altri dottori stanno già dormendo. Sia lui che la sua infermiera meritano solo i più alti elogi per il lavoro meraviglioso che stanno svolgendo. Parallelamente alla sua attività privata, il dottore segue un gran numero di casi caritatevoli, fra i quali alcuni bambini dei quartieri degradati che, se non fosse per la sua bravura, oggi non sarebbero in vita.

La sua infermiera dedica infaticabilmente il proprio tempo ai bambini che hanno bisogno di attenzione particolare. Nel suo stile gentile e pacato, spiega ad alcuni pazienti quanto sia necessaria l'igiene. La maggior parte di essi sono giovani reclute che, mentre sono sottoposte a terapia, non rivelano mai al dottore se essa sia dolorosa. Egli, come del resto l'infermiera, lo capisce ugualmente e così, a conclusione del trattamento, di solito li ricompensa del loro coraggio con piacevoli leccornie.

Nel gruppo che si riunì al nostro ricevimento natalizio c'erano bambini di età compresa tra i sei e i sedici anni. Tutti i più piccini credevano a Babbo Natale ed erano impazienti di sapere che cosa avesse portato. Alcune delle loro madri erano presenti e partecipavano anch'esse a quello che sarebbe stato donato.

Eravamo completamente certi che, alla festa di Natale, il dottore fosse il più contento del gruppo. Il grande tavolo da pranzo fu ricoperto con pietanze allettanti e si provvide a tutto con il nostro fondo natalizio, attingendovi per l'acquisto di doni utili. Ognuno dei ragazzi al di sopra dei dieci anni d'età ricevette la tradizionale cravatta. Ogni bimbo più piccolo ebbe un gioco meccanico, ogni bimba piccola ebbe una bambola e quelle più grandi ricevettero una borsetta. Per tutti, anche per le mamme, ci furono scatole di dolci di Loft's, arance e mele.

Uno dei pazienti indigenti della nostra clinica, una donna dalla vista così indebolita al tempo in cui venne per la prima volta da noi da non consentirle di vivere, consegnò una busta a Miss Hayes, la nostra assistente, dicendo: "Quello che posso dare è una sciocchezza, ma lasciatemi aiutare qualcuno meno fortunato di me, che lei e la signora Bates individuerà meglio di quanto possa fare io stessa". Costei mi fece tornare in mente "l'obolo della vedova" e quanto esso sia importante per il più grande Maestro che questo mondo abbia mai avuto. Quando aprimmo la busta non trovammo un obolo, ma ben dieci dollari.

Questa donna aveva sofferto di quello che si definisce astigmatismo miopico composto. Talvolta i suoi occhi erano molto infiammati e la sofferenza che pativa le impediva di svolgere un qualunque lavoro. Venne in cura saltuariamente per due anni e, durante l'ultimo di essi, riuscì a rimpadronirsi della sua vita. Alla prima visita, la sua vista, controllata alla tabella, era di 10/70 all'occhio destro e 10/30 al sinistro, anche la vista da vicino era molto scarsa e, quando cercava di svolgere un qualsiasi compito ravvicinato, era costretta ad indossare gli occhiali. L'ultima volta che la visitammo, la sua vista era migliorata a 10/10 in entrambi gli occhi e riusciva a leggere la frase n. 15 sul cartoncino dei "Fondamenti" , posto a otto pollici (cm 20) dagli occhi. Non aveva più portato gli occhiali e disse che il dolore che in passato l'aveva tormentata era completamento sparito.

Sebbene di solito io sia presente durante le visite in clinica, il sabato mattina, invece, in orario di ambulatorio, l'attività del dottore mi trattiene in altri parti del nostro ufficio. Miss Hayes merita ogni elogio per la guarigione di questa povera donna, come per altri casi. Nel prendersi cura dei pazienti che le affidiamo, non ci ha deluso nemmeno una volta e le numerose persone, da lei curate e definitivamente guarite, le sono più che riconoscenti.

La poveretta fu molto felice quando apprese che la sua donazione era servita per rendere, non uno, ma ben otto ragazzi sfortunati, contenti come non lo erano stati da molto tempo. Questi ragazzi trascorsero la loro prima, vera festa di Natale di tutti gli anni del loro soggiorno nella Casa per gli Infermi Mentali. La persona che li aveva assistiti era stata allieva del dott. Bates. Dapprima ne era stata paziente e, dopo essere guarita, aveva studiato il metodo, in modo da poter aiutare gli altri. Il destino e la provvidenza l'avevano condotta in questa Casa per gli Infermi Mentali a Thiells, New York, dove sono reclusi, a causa delle condizioni anormali delle loro menti, centinaia di ragazzi e ragazze e di uomini e donne. Gli otto ragazzi che furono resi felici grazie al nostro fondo natalizio erano di età compresa tra i sedici e i venti anni, ma le loro menti erano come quelle di bambini di otto anni o anche più piccoli. Molto spesso, coloro i quali li accudivano, provati dalle eccessive tensioni, desistevano. Altri, meno sensibili, non li trattavano nella maniera adeguata, cosa che non aiutava il miglioramento delle menti di questi poveri sfortunati.

Per nessun altro motivo, se non per far del bene, Miss Anna Woessner se ne assunse la cura, accertando cosa poter fare per loro. I ragazzi risposero rapidamente al trattamento e alle sue cure premurose e trasformarono in capacità e desiderio di apprendere la loro distruttività. Mentre lei guardava altrove, alcuni di essi avevano sempre l'impulso di appropriarsi di ogni cosa su cui riuscissero a mettere le mani, ma lei non perdeva la pazienza, né li minacciava. Analizzò le loro più grosse mancanze e debolezze e gli insegnò a discernere il bene dal male.

Sebbene con i responsabili dell'istituto non avesse fatto menzione del metodo che stava applicando per migliorare la mente dei ragazzi che le erano stati affidati, lei li accudiva con modi pacati, insegnando loro, per mezzo del metodo Bates, il rilassamento e il riposo di mente e corpo. Al temine dell'orario dedicato alle loro occupazioni, gli permetteva di recarsi nella sua stanza e li spingeva a leggere la tabella di controllo, insegnando come riposare gli occhi con il palming.

Essi avrebbero fatto di tutto pur di ascoltare un racconto fantastico, così, ad occhi chiusi e coperti, restavano seduti tranquillamente, mentre lei narrava fiabe semplici. Aveva insegnato loro il dondolio lungo del corpo, spiegando come il grande elefante riuscisse ad eseguirlo adeguatamente e quanto, poiché si rilassava, ne fosse ristorato e rallegrato. Precisò che il rilassamento presupponeva che, eseguendo il dondolio, ci si trovasse nella migliore disposizione. Sebbene le loro menti infantili non afferrassero tutto ciò che ella diceva, compresero per lo meno cosa volesse dire buona disposizione.

La madre di Miss Woessner, esemplare del buon tempo andato di cui si legge ancora, al termine delle visite che la figlia faceva nel fine settimana alla famiglia e ai suoi amici, le preparava sempre un pacchetto da portarsi a casa. Nel pacchetto generalmente c'erano delle confetture ed una torta, tutto fatto in casa personalmente da lei, preparando ogni cosa in maniera allettante per i ragazzi. Per questi ultimi, vedere Miss Woessner fare ritorno costituiva sempre una gioia. Quando si comportavano male, non ricevevano le squisitezze che aveva portato. Quando si pentivano e promettevano di comportarsi in maniera migliore, venivano sempre perdonati e ricevevano la loro parte del contenuto del pacchetto.

Ella insegnò loro come realizzare fiori di carta velina e, essendo molto pratica nella manifattura di fiori di cera, gli spiegò anche questa tecnica. Alcune di queste realizzazioni furono esposte per i visitatori che venivano invitati all'istituto. Quando arrivò il nostro pacco natalizio, ognuno di questi ragazzi ebbe un cravatta, insieme a dolci e arance. Uno di essi ci spedì una lettera, scritta tutta da solo, che era difficilmente leggibile, ma che ci esprimeva la loro riconoscenza e si concludeva con la dichiarazione della sua impazienza che io ricevessi in dono il suo bene più prezioso, un "coniglietto" vivo.

All'ultima festa di Natale, organizzata nei nostri nuovi uffici, furono presenti contemporaneamente circa otto bambini. Tra di loro non si fecero parzialità e così i regali acquistati per i ragazzi vennero scelti accuratamente, in modo che ciascuno ricevesse un dono equivalente. La stessa attenzione si ebbe nello scegliere le bambole per le bambine. Gli uomini ricevettero cravatte e le donne fazzoletti e borse. Il nostro abete per la famiglia della clinica sembrava più bello che mai, splendeva di illuminazioni elettriche ed era collocato nella sala d'accettazione, dove chiunque poteva goderselo.

Ci fu una signora anziana particolarmente lieta del suo regalo. Durante la guerra, dall'esiguo stipendio del marito aveva risparmiato denaro a sufficienza per comprarsi un indispensabile soprabito invernale, era riuscita ad acquistare a buon mercato anche un cappellino ed ora, con la sua nuova borsa, disponeva di un intero completo nuovo. Per circa un anno, era venuta alla clinica quasi ogni sabato. Soffriva di cataratta in entrambi gli occhi e, quando venne per la prima volta, la sua vista era così malridotta, da non consentirle di muoversi da sola, perciò era stata accompagnata allo studio dalla cognata. Il primo giorno era molto spaventata, in quanto, non conoscendo molto dell'operato del dottore, pensava che, come avevano fatto gli altri medici che aveva consultato, le avrebbe consigliato l'intervento. Fu molto sollevata quando le venne detto che il dott. Bates non operava e che aveva curato la cataratta senza ricorrere a chirurgia né a gocce. Era disposta a dedicare alla pratica casalinga tutto il tempo necessario.

Ogni mattina, per un'ora o più a lungo, sedeva in pieno sole; per dieci minuti ogni ora, eseguiva il palming o riposava gli occhi e, tutte le sere e tutte le mattine, praticava il dondolio lungo. Alla prima visita, la sua vista era di 10/200 all'occhio destro e 10/100 al sinistro. Si lamentava della vista annebbiata, che peggiorava sempre più. Durante l'anno, il dott. Bates le controllò diverse volte gli occhi, riscontrando sempre un miglioramento nella loro condizione. L'ultima volta che le misurò la vista, ella riusciva a leggere, con ciascun occhio, la penultima riga, alla distanza di dieci piedi (mt 3), e l'annebbiamento, da cui era stata afflitta per così tanto tempo, era quasi del tutto scomparso. Ne era disturbata solo quando sforzava gli occhi e, dopo averli rilassati, esso spariva. Subito dopo Natale, prima che fosse completamente guarita, smise di venire, ma sono certa che continuasse la sua pratica a casa.

Il dott. Bates, Miss Hayes ed io desideriamo cogliere l'opportunità di esprimere il nostro riconoscimento a coloro i quali hanno sovvenzionato il fondo natalizio della nostra clinica, contribuendo alla realizzazione dei nostri festeggiamenti natalizi.

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AVVISO

Di recente il dott. Bates e la Central Fixation Publishing Company hanno ricevuto numerose lettere da persone che sono state sottoposte inefficacemente a trattamento da praticanti che non hanno frequentato il corso di formazione del dott. Bates e non capiscono nulla del metodo.

Il dott. Bates impartisce un corso di addestramento a dottori, insegnanti, infermieri e altri che desiderino esercitare professionalmente il suo metodo. Al termine del corso, gli allievi riceveranno un certificato che li autorizza a portare la propria assistenza ad altri, applicando il metodo Bates. Coloro che desiderino ulteriori informazioni possono richiederle scrivendo direttamente al dott. Bates, al n. 18 Est della 48a Strada, New York.

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UN SUGGERIMENTO

Moltissime persone che hanno tratto beneficio del libro del dott. Bates "Vista perfetta senza occhiali", da quello di Mrs. Bates "Storie dalla clinica" o dalle riviste "Better eyesight", ordinano copie di questi libri oppure abbonamenti a "Better eyesight", da mandare ad alcuni dei loro amici dalla vista imperfetta. Perché non ordinare libri o abbonamenti per i vostri amici come regalo di Natale.

Spediremo i libri direttamente ai destinatari, senza aggravio di spese postali e includendo il vostro bigliettino augurale.

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DOMANDE E RISPOSTE

DOMANDA.— Sarebbe utile leggere la stampa minuta alla distanza di quattro pollici (cm 10)?
RISPOSTA.— La lettura della stampa minuta alla distanza di quattro pollici (cm 10) generalmente è utile.

DOMANDA.— Lei fa riferimento nel suo libro al punto nero. Deve avere una dimensione specifica? Io immagino solo oggetti tondi di grosse dimensioni come palle di cannone, il centro di un bersaglio o un pallone in movimento. Questa pratica è riposante, ma è anche benefica?
RISPOSTA.— No.
Tutto quello che è riposante è anche benefico.

DOMANDA.— Ho conseguito una vista normale, ma, dopo aver letto per un po’, sento i miei occhi in tensione. Ritiene che abbia ancora vista normale?
RISPOSTA.— Se sente gli occhi tesi, non sta leggendo con vista normale.

DOMANDA.— Vedere in movimento gli oggetti fermi mi sembra semplicemente una questione di autoipnotismo. Non ci riesco.
RISPOSTA.— Quando viaggia in treno, i tralicci telefonici sembrano spostarsi in direzione contraria alla marcia. Naturalmente questa è un'illusione, ma, per gli occhi, è giovevole immaginare tutti gli oggetti statici in movimento.

DOMANDA.— Con il metodo Bates è possibile curare lo strabismo in un bambino di età inferiore ai due anni e qual è il trattamento da utilizzare?
RISPOSTA.— Un bambino, di due anni d'età o anche più piccolo, può essere curato e guarito dallo strabismo con il metodo Bates, sia in presenza che in assenza di indebolimento visivo. Ci sono vari sistemi. Il dondolio può essere effettuato dalla madre quando prende in braccio il piccino. Se il bambino è già in grado di reggersi in piedi o di camminare, viene mantenuto per le mani e l'oscillazione viene eseguita muovendo il bambino da un lato all'altro. Portare il tempo a suon di musica, spinge il bambino a proseguire l'oscillazione più a lungo.
Si raccomanda anche di potenziare la memoria e l'immaginazione del bambino. Egli verrà stimolato a giocare con animaletti finti, insegnandogli i rispettivi nomi. Di regola gli animaletti sono collocati a gruppetti sul pavimento e si chiede al bambino di prenderli appena vengono nominati. Quando il bambino stende la mano verso l'uno e poi verso l'altro, il genitore può far caso se il bimbo si dirige direttamente al pupazzo oppure verso un suo lato. Questo metodo si adotta nei casi più gravi di strabismo, nei quali il bambino non vede esattamente nella direzione in cui sta guardando.
In questi casi, si possono adoperare anche matassine colorate. Si insegnano al bambino i diversi colori. Dopo questo trattamento si nota sempre un miglioramento, in quanto il bambino, quando sceglie il gomito di filato del colore che viene nominato, sposta continuamente lo sguardo da quello di un certo colore ad un altro diverso. Il problema è educare la vista. Più gli occhi vengono utilizzati e meglio è. Il palming è di giovamento nella cura dello strabismo. Se si dice al bambino che si tratta semplicemente del gioco di "cucù-settete", lui sarà subito interessato e si divertirà. Di solito leggere al bambino una favola mentre sta eseguendo il palming è benefico e permette il miglioramento dello strabismo.
Con i bambini dai tre anni in su, si può utilizzare la tabella pot hook. Si tratta di una tabella di controllo con la lettera "E" orientata nelle varie direzioni. Il bambino dirà se è rivolta in alto o in basso, a sinistra o a destra. Se sbaglia, si faranno riposare gli occhi con il palming.

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Il dottor W.H.Bates
La prevenzione nelle scuole