La tabella di Snellen

La tabella di Snellen o ottotipo e' una tavola che reca stampati caratteri le cui dimensioni decrescono progressivamente dalle righe superiori a quelle inferiori. Puo' presentare caratteristiche differenti: lettere dell'alfabeto per gli adulti, lettere "E" a diverso orientamento, anelli a cerchio incompleto o figure di animali e oggetti per gli analfabeti e i bambini. Di frequente la si puo' trovare affissa al muro negli studi medici e nelle autoscuole avendo un impiego abbastanza comune: verificare il vostro visus per constatare se avete bisogno o meno di occhiali.

Come qualsiasi altro esame, anche la misurazione dell'acutezza visiva comporta un notevole stress da parte dell'esaminando, preoccupato dall'eventualita' del fallimento e dalla conseguente esigenza di ricorrere agli occhiali. Questi ultimi potrebbero anche non essere desiderati (anzi difficilmente lo saranno) perche' costosi, fragili o fastidiosi, perche', se dimenticati a casa, non consentiranno la guida di autoveicoli, perche' il partner vi potrebbe trovare meno attraenti o perche' vi infastidira' indossarli davanti agli amici, finendo cosi' per non vederci un tubo.

E' appunto l'idea del fallimento, sottesa alla tabella di Snellen, a creare tensione durante il test della vista e proprio questa deve essere limitata quanto piu' possibile nella pratica della tecnica che passeremo a illustrare.

L'uso della tabella, come descritto dal dottor Bates, non e' un compitino da ripetere a casa, non e' un rifare quotidianamente l'esame del visus. Se cosi fosse, sarebbe un vero disastro! Questa e' la prima idea da eliminare dalla vostra coscienza proprio perche' sbagliata: se fallite tra le mura della vostra casa nessuno vi costringera a nulla, non avrete alcun "pegno da pagare".

E' fondamentale non affrontare la tabella alla stregua di un esame, ma come un'occasione per imparare a usare bene il vostro sistema visivo.

Esecuzione Corretta

Cerchero' di descrivere quello che si deve fare e quello che si deve cercare di evitare, cominciando proprio dalla tecnica descritta da Bates nel suo libro.

Collocate la tabella a 3, 4.5 o 6 metri, in piena luce. Sedetevi comodamente. Leggete fin dove potete riconoscere le lettere senza sforzo. Se, ad esempio, riuscite ad arrivare alla quarta riga della tabella, chiudete gli occhi, con delicatezza, e ricordate l'ultima lettera di questa riga, rievocandone la nerezza (non i bordi nitidi o la forma).

Dopo qualche secondo, riaprite gli occhi, cercando, per quanto possibile, di ritenere, anche ad occhi aperti, il ricordo della lettera, riguardatela per 1-2 secondi e chiudete nuovamente gli occhi ricordando la lettera e la sua nerezza.

Riaprendo nuovamente gli occhi spostatevi sulla lettera immediatamente sottostante, osservatela per un istante, per poi andare subito con lo sguardo sulla prima lettera di questo rigo. Guardate per un secondo, chiudete gli occhi e ricordate la nerezza della lettera.

Continuate questa alternanza di apertura e chiusura degli occhi, ricordando sempre la nerezza delle lettere e usando molta delicatezza (non serrate gli occhi e non sforzatevi di vedere la lettera nella vostra mente). In questo modo potrete arrivare a riconoscere tutte le lettere di quella riga. Potete proseguire allo stesso modo per tutte le righe che volete, senza preoccupazioni se non distinguerete al meglio le lettere, cio' si verifichera' col passar del tempo e con la costanza della pratica.

Queste variazioni sono concesse ed in un certo senso, consigliate.

Dondolare dolcemente e lentamente la testa, senza fermare gli occhi in nessun punto;

dondolare gli occhi dolcemente e lentamente, senza mai "fissare" un punto;

muoversi senza tensioni e senza strappi improvvisi;

distendere il tronco, il collo, la testa;

massaggiarsi intorno alle orbite e su tutta la faccia, sul collo e sulla nuca, dolcemente e senza pressioni eccessive;

tenere due tabelle, una al punto prossimo e una alla distanza di 3, 4.5 o 6 metri: il ricordo della tabella vista da vicino agevola la visione di quella lontana;

battere le palpebre, senza eccedere in ritmo, velocita', pressione;

eseguire alternativamente il palming (adattando un cuscino o una scatola appoggiata sulle gambe come appoggio per i gomiti) puo' essere di molto aiuto rispetto alla semplice chiusura degli occhi;

pensare positivamente, anche quando la tecnica non da' frutti immediati, dopo un po', magari all'aria aperta, potreste rimanere sbalorditi!

Errori Comuni

Quello che non si dovrebbe mai fare e che si deve sempre correggere, almeno fino quando il comportamento giusto non diventa inconscio.

Tentare di vedere meglio una lettera e' l'errore principale (da 1 a 10, ha valore 10);

strabuzzare, strizzare o spalancare gli occhi;

arricciare il naso o torcersi sulla sedia;

fare pressione sulle palpebre o sui globi oculari;

irrigidirsi per fermare l'attimo di visione migliorata;

sporgersi in avanti e sporgere anche l'occhio;

cominciare ad aprire e chiudere gli occhi velocemente e con forza;

immobilizzare collo, testa e tronco;

bloccare il respiro: la respirazione deve essere fluida e spontanea;

pensare di fallire se non si riesce a vedere una lettera (da 1 a 10 ha valore 9);

pensare di fallire se oggi si e' visto peggio di ieri (da 1 a 10 ha valore 9);

pensare di fallire se non si riesce a vedere tutta la riga in un colpo solo;

pensare di sottoporsi ad un'autovalutazione quotidiana;

pensare negativamente in generale.

Quando provate qualcosa che non rientra in questa descrizione, rivolgetevi agli altri praticanti del metodo e chiedete loro aiuto e consiglio.

Tecnica degli Indiani d'America

Questa che descrivo qui e' una tecnica realmente usata dagli Indiani d'America, anche se loro la usano per guardare all'orizzonte della prateria, lontanissimo.

Dondolando dolcemente la testa (non gli occhi), in un movimento lento e continuo destra-sinistra, guardate la prima lettera e spostate la testa fino alla fine della riga, guardate l'ultima lettera e ritornate verso la prima e ricominciate allo stesso modo; dopo qualche tempo, spostate lo sguardo tra la prima lettera e la penultima, poi tra la prima e la terzultima e cosí via, finché arriverete a guardare la prima e la seconda lettera.

Dopo un pò di pratica, eseguite il dondolio tra la parte sinistra e destra della prima lettera, sempre muovendo la testa da lato a lato e senza mai fermarvi . Non cercate mai di rendere piú nitida la parte della lettera vista, anzi cercate di rendervi conto che la parte non guardata direttamente é sempre vista peggio di quella guardata direttamente.

Questo esercizio, se eseguito bene, permette di schiarire la vista con rapiditá e quasi infallibilmente. Quanto detto per il movimento destra-sinistra, é valido anche per il movimento alto-basso, che si puó praticare prima o dopo una serie completa destra-sinistra. Validissimo e consigliato anche eseguire l'esercizio chiudendo un occhio per volta.

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Il dottor W.H.Bates
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