Campagna di prevenzione visiva: una proposta



Ci sono oggi nelle scuole degli Stati Uniti almeno dieci milioni di bambini con vista difettosa. Questa condizione impedisce loro di trarre tutti i vantaggi che dovrebbero ricavare dall'istruzione che viene impartita a cura dello Stato, nuoce alla loro salute e fa sì che il danaro dei contribuenti sia in parte sprecato. Continuando in tal modo, sarà una spesa e un ostacolo per quei ragazzi per tutta la vita. In molti casi sarà fonte di continua pena e sofferenza. Eppure praticamente tutti questi casi potrebbero essere alleviati e si potrebbe prevenire lo svilupparsi di casi nuovi senza ricorrere a cure più complicate tranne quella della quotidiana lettura di una tabella di prova.

Perché i nostri figli dovrebbero essere costretti a soffrire ed a portare gli occhiali per mancanza di questa semplice misura atta a dar loro sollievo? Non costa quasi nulla. In molti casi, infatti, non occorre neppure procurarsi la tabella di prova perché queste vengono già usate per esaminare la vista dei bambini. Non é un altro compito per gli insegnanti perché col migliorare la vista, la salute e le disposizioni mentali dei loro scolari, le loro fatiche vengono alleviate. Inoltre, nessuno può osare di dire che la cosa sia minimamente nociva. Perché allora si dovrebbe esitare a introdurle nelle scuole? Se ci fosse ancora bisogno di ricerche addizionali e di discussione, possiamo ricercare e discutere prima e dopo aver dato tabelle ai bambini, e adottando questo metodo non dovremo correre il rischio di condannare senza appello un'altra generazione alla maledizione che fino adesso ha sempre seguito i passi in avanti della civiltà e, per inciso, alla cattiva visione.

Mi appello a tutti coloro che leggono queste righe perché usino qualsivoglia influenza in loro possesso per ottenere questo fine



(tratto da Perfect sight without glasses" (1920) di W.H.Bates, dottore in medicina. Cap. XXVII. Prevenzione e cura nelle scuole: un metodo che ha avuto successo)


Vista e prevenzione: breve excursus


Quanto affermato dal dottor Bates nel 1920 é oggi ancor più drammaticamente reale.

A nulla sono valsi anni ed anni di ricerche scientifiche: i difetti visivi, oggi come allora, vengono alleviati esclusivamente tramite l'ausilio di occhiali da vista, lenti a contatto e operazioni chirurgiche che, non risolvendo i difetti originari, finiscono col rappresentare un palliativo.

Secondo i più recenti dati statistici, nei paesi in via di sviluppo, come la Corea ed altri paesi asiatici incamminati verso il benessere, i problemi rifrattivi stanno dilagando, fino ad arrivare a sfiorare il 20-30% dell'intera popolazione, parallelamente al processo di alfabetizzazione, indispensabile al progredire di queste stesse nazioni. A nessuno sfugge che esiste una relazione molto stretta tra istruzione e problemi visivi.

Fin dal secolo scorso la classe medica si é resa promotrice dell'adozione di metodi diversi per lenire questo disagio, con risultati purtroppo trascurabili. La correzione della postura assunta dallo scolaro, l'uso di libri di testo con caratteri molto grandi, l'illuminazione non diretta sul banco ed altri accorgimenti di minor rilievo sono stati usati senza esiti rilevanti. Più in generale, le raccomandazioni dei dottori oculisti sono risultate di valore molto relativo, quando non addirittura controproducenti.

Un solo metodo, se applicato correttamente, é stato in grado di sortire risultati veramente significativi e questo é, appunto, il metodo Bates. I dati relativi alle sue sperimentazioni furono registrati nei maggiori giornali scientifici dell'epoca ed apparivano tutti di segno positivo. Quanto alla attendibilità di tali rilevazioni é evidente che non si procede alla pubblicazione di risultati sulla stampa scientifica senza che questi siano stati rigorosamente controllati.

La sorte e le potenzialità del metodo Bates


Sebbene il dottor Bates non potesse certo considerarsi uno sprovveduto, le sue scoperte e le sue teorie cominciarono ad infastidire taluni ambienti poco propensi ai cambiamenti rivoluzionari. Bates non fu tuttavia combattuto, ma ignorato: più volte lanciò ai dottori oculisti suoi contemporanei sfide dirette che questi, però, si guardarono bene dall'accettare. Solo dopo la sua morte i sostenitori del metodo vennero osteggiati in tutti i modi e scoraggiati dal persistere nel portare avanti il lavoro di Bates.

Restano i fatti: questi non possono essere sconfitti da nessuna autorità. Negli USA, in Gran Bretagna, in Francia ed in Italia esistono gruppi di persone che hanno ricavato dalla pratica del metodo concreti risultati.

Molto di più potrebbe essere fatto se l'educazione visiva cominciasse fin dalle scuole elementari e, per questo, basterebbe una tabella di Snellen (ottotipo, di quelle usate per misurare la vista nelle visite oculistiche) ed un opuscoletto informativo di poche righe sul suo uso corretto. Si potrebbe far largo uso dell'esperienza di chi il metodo già lo conosce. Se solo si vuole, si può fare molto. Non richiede farmaci, non richiede spesa, non richiede nulla. Solo la volontà di provare a migliorare la vista di tante persone. Senza occhiali, senza lenti a contatto e senza operazioni chirurgiche di dubbia efficacia.

Conclusioni


In pratica, il metodo Bates insegna a distendere e rilassare la nostra visione in molti e diversi modi, ricordando questa precisazione basilare: non si può sopprimere uno sforzo causando un altro sforzo. Spezzare la tensione per vedere é l'obiettivo primario e ciò si ottiene solo rilassandosi ed affrontando condizioni visive difficili senza paure inutili. Di conseguenza, buona parte delle moderne 'credenze' oculistiche andrebbero quanto meno investigate a fondo e, se nocive, eliminate. Anche se, per un'applicazione efficace del metodo Bates, nemmeno questo risulta necessario, sarebbe sufficiente far ricorso al nostro buonsenso.

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Il dottor W.H.Bates
La prevenzione nelle scuole